«È sempre l’esperienza il banco di prova della Verità altrimenti sarebbe una falsa religione». È quello che offre Riccardo Boschetto in queste pagine senza alcuna pretesa di convincere nessuno, né insegnare alcunché, solamente condividere il cammino trasformativo della meditazione come quel pellegrinaggio verso sé stessi che parte dall’abitare il Silenzio. Questo libro può, dunque, essere considerato uno strumento pratico e un sincero compagno/a di viaggio — sia per chi si avvicina alla meditazione, sia per chi sta già da tempo sul sentiero — perché può sicuramente offrire spunti sui meccanismi quotidiani che molte volte non vengono visti e sfuggono e che, invece, se riconosciuti ci insegnano ad amare. Attraverso una continua e sistematica spoliazione si arriva a poter abitare il Silenzio ed è da lì, da questo spiraglio di assoluta libertà, che si avvia un nuovo modo di vivere, una meditazione continua in un’unione con la nostra vera essenza. L’autore non ha dubbi: è la Realtà. Il libro ha il fascino della frammentazione, non è, cioè, un testo sistematico o ordinato; è un po’ come ogni meditazione: una ricerca a tentoni, un lasciar andare che inverte la direzione del pensiero, dirigendolo verso l’interno. L’ordine si vede solo alla fine, e non è un assetto architettonico o strutturale, ma l’armonia che lascia la lettura di queste pagine, la gioia interiore che il loro profumo genera.
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