È da un po’ di tempo che si sente spesso parlare dell’esigenza di una nuova evangelizzazione dell’Europa e, in modo speciale, dell’Italia, per contrastare il fenomeno del graduale abbandono della Chiesa da parte dei fedeli a cui stiamo assistendo in questi anni. Una delle cause di questo fenomeno è da ricercare nella difficoltà a comprendere e fare propri gli insegnamenti che la Parola propone. Certo, la Buona Novella ha duemila anni e qualcosa è cambiato da allora nel mondo, quindi l’uomo ha esigenze diverse, problemi che richiedono un approccio diverso alla Parola. In realtà il messaggio centrale, l’appello a cambiare vita per essere accolti nel Regno dei Cieli che il Signore ci rivolge, il messaggio di amore e di liberazione che ci dona, sono rimasti inalterati. Occorre solo cambiare il modo di “porgere” questo messaggio: occorre trovare le parole giuste, dar loro una veste che sia in sintonia con i giorni che ci troviamo a vivere. Questo è il compito di coloro che “porgono” la Parola ai fedeli, di norma sacerdoti, e che ne danno una prima lettura con le loro omelie. È questa la ragione che ha mosso don Maurizio Roma a mettere per iscritto le sue Omelie festive, con grande umiltà e semplicità, e con il desiderio di fare qualcosa di utile sia per i suoi confratelli religiosi che ogni domenica affrontano la fatica di fare “la predica”, sia per i fedeli laici che hanno il desiderio di approfondire i temi che la Parola propone. Per ogni testo della Parola proposto nelle festività dell’Anno B, l’Autore ha scelto pochi temi essenziali e li ha sviluppati, in modo semplice e chiaro. Ne è scaturito un testo di facile lettura e comprensione, che ha il grande pregio di una grande semplicità e immediatezza e che, allo stesso tempo, affronta tutti i temi essenziali che la Chiesa propone nella giornata festiva.
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