I veggenti yogi arrivano a scoprire le leggi fondamentali del mondo fenomenico usando un loro metodo scientifico ed empirico, esperienziale e di osservazione, cioè l’intuizione meditativa. Le tecniche che conducono alla realizzazione del nucleo-Sé della costituzione umana, cioè le tecniche yogiche di purificazione, di irrobustimento delle strutture psicofisiche e le tecniche meditative, hanno in Oriente lo status di śastra, ossia di scienza. Come il metodo sperimentale è valido sul piano fisico e i postulati psicologici sono convalidati nella prassi clinica, così il metodo intuitivo-meditativo-esperienziale è valido per la comprensione della struttura sovrarazionale dell’uomo. Sarebbe semplicemente equo, giusto e onesto accordare all’enunciazione dello Yoga sulla triplice costituzione dell’uomo (corpo, mente e anima) lo stesso valore che noi attribuiamo alle altre ipotesi scientifiche. La letteratura filosofica e psicologica indiana è molto ricca nell’indagine sulle strutture e le funzioni psicofisiche. Mentre in Occidente vige la tendenza a separare le tre componenti della costituzione umana, cioè corpo, mente/psiche, anima/coscienza, l’approccio dello Yoga è olistico. Anziché parlare solo del corpo o della psiche o dell’anima, le dottrine indiane trattano tutte le tre componenti insieme
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