Sento che gli insegnamenti di Reb ora manifestano pienamente quel “non sprecate il vostro tempo”, scritto sul gong di legno che chiama i praticanti alla meditazione. I suoi discorsi di Dharma e le sue lezioni non sono un passivo incontro con un distante docente in fondo alla sala, con gli studenti che fanno le loro domande stando al sicuro, seduti al loro posto. Oggi se si desidera fare una domanda o esprimere se stessi, viene richiesto di farsi avanti, di andare proprio davanti a Reb, e di parlare o interagire con lui personalmente, intimamente. Quanto è meraviglioso, inusuale, intenso avere questa opportunità di incontrarsi faccia a faccia, con il sostegno dei propri amici zen quali testimoni. Questa forma di incontro, forse più vicina a un modo antico di proporre il Dharma, esprime la devozione di Reb alla Via del Bodhisattva del sedere nel mezzo degli eventi, senza controllare la situazione, ma piuttosto assumendo la responsabilità della relazione con ogni persona e ogni situazione per come si evolve. Vedere, udire e partecipare attivamente a questo insegnamento è in se stesso un incoraggiamento per abbandonare i nostri film interiori su chi siamo, su chi è lui e su cosa è la pratica, e a non sprecare tempo, il nostro tempo. Ancora e ancora Reb ci fa sapere: “fatevi avanti e vi incontrerò” (Eijun Linda Cutts).
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