Uno dei pregi di questo testo è quello di far parte di un ambizioso quanto affascinante progetto dell’Autore: formulare una psicologia yoga, ovvero una psicologia basata sulle conoscenze teorico-pratiche tramandateci dalla tradizione indiana, quella yogica in particolare, che tanto accuratamente ha indagato la struttura dell’essere umano, per riportarci a una visione più ampia della realtà, a un contatto più diretto con la verità dell’essere. Se vogliamo penetrare all’interno dell’essere umano dobbiamo recuperare innanzitutto la coscienza di ciò che l’essere umano è da sempre: «L’anima è il riflesso dello Spirito Assoluto, e come tale è identica all’Assoluto, come la goccia dell’oceano è identica all’oceano». Lo yoga ci prende per mano e ci porta gradualmente a riconoscere la nostra identità con l’Assoluto, il nostro essere una cosa sola col Divino. Infatti lo siamo, lo siamo da sempre ma tendiamo a dimenticarlo. Così come tendiamo a dimenticare che «l’uomo è un insieme di corpo, mente e anima», che è un tutt’uno in sé stesso, un essere programmato per l’unificazione e non per la frammentazione. Questo significa la parola yoga: «unione», e a questo lo yoga vuole condurci: a riconoscere l’unità che siamo in noi stessi e col Divino di cui siamo scintilla (Antonia Tronti).
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