Già il titolo Risvegli è espressivo. Ti evoca in cuore bisbigli d’uccelli nel nido all’alba, baluginare della prima luce in un cielo che s’indora. Tra l’altro mi fa pensare a una conversazione che ebbi con un giovane. Gli avevo chiesto: «A che cosa ti sembra di poter assimilare la società in cui viviamo?». E lui pronto: «A una moltitudine di dormienti. Dico dormienti che non equivale a persone rilassate e quiete. È gente che dorme ma dentro un farneticare di sogni agitati, in una corsa stimolata da un sistema di valori che non solo non ti salva ma, dopo averti illuso, ti distrugge». Proprio così. Questo libro dunque è anzitutto terapeutico da questo punto di vista. Tende a risvegliarti. Attraverso la Lectio Divina che l’autore ha praticato, queste pagine aiutano a stabilire un contatto vivo e vivificante con la parola evangelica, anzi con la persona stessa di Cristo. Certamente è il cuore a essere risvegliato. L’autore c’invita a fare quello che a lui è familiare. Invocare lo Spirito Santo, leggere il testo, mettendosi alla presenza di Dio, “ruminare” poi quelle parole, cioè senza meditare in modo discorsivo, lasciarsene invece penetrare, permettendo poi che dal proprio sé profondo salga un flusso di preghiera che è la risposta al testo. È questo che concede alla persona di entrare e rimanere a contatto con Dio, al di là dei pensieri e degli atti volitivi (Maria Pia Giudici).