Questo libro non ci guiderà a possedere ciò che desideriamo, come fanno altri libri della nostra epoca, ma ci insegnerà come non dobbiamo desiderare. Ci offrirà, così, non la libertà da una schiavitù esterna, come tutti quelli che la promettono con ipocrisia, ma la libertà dalla schiavitù di noi stessi e del nostro egoismo. Quella libertà in forza della quale chi la possiede non diventa mai schiavo di nessuno e di nulla. Questo libro è un invito allo stupendo banchetto della fede, in cui la mensa è ricolma di delizie e da cui nessuno può andarsene affamato: bellissima occasione offerta al pubblico italiano, assetato spiritualmente, di partecipare con gioia al banchetto e gustare la ricchezza della misericordia. «Nessuno lamenti la povertà, perché è apparso il nostro comune Regno; nessuno si rattristi per le cadute, perché il perdono è scaturito dal sepolcro; nessuno abbia paura della morte, perché la morte del Salvatore ci ha liberati».