Costantemente sospesa tra la prosa evocativa e la pittura descrittiva di vasti paesaggi e di appena tratteggiati profili di personalità articolate, la poesia di Beniamino Mancuso segue la linea ideale dei suoi libri di interviste, dei suoi racconti, degli articoli di cronaca del panorama religioso-culturale che da sempre è oggetto della sua professione e della sua multiforme personalità. In questa raccolta di poesie vi è l'eco di vari momenti di vita, dall'Africa al "periodo di piazza di Spagna", così come degli amori e degli amici mai trascurati o dimenticati, che si animano e fanno parte tanto di queste poesie come, del resto, delle tante conferenze tenute in ambienti vari, a metà tra la rappresentazione immaginifica e l'approfondimento dell'antropologia culturale, in contesti variegati. Lo stile è sobrio, rapido e incisivo, fatto di ricca comunicazione e innegabile densità di contenuti. Un tassello in più nel mosaico di una vita non superficiale, attenta all'interiorità e al mondo in cui si evolve la vera vita: "pura vita", mistica unione di spirito e materia, o, più semplicemente, "mite e netta armonia" di anima e corporeità. Poesie, nella loro semplicità, radicate nel Bello e nel Vero, da non trascurare.