Beatitudini evangeliche e capacità di stupore introducono il lettore, giorno dopo giorno, a vestire l’anima e la vita di gioia: una tunica bianca come quella che, da qualche parte, ancora indossano i bambini della prima comunione. Sì, questo indossare la veste candida della gioia equivale, in concreto, a camminare non solo avendo fatto a pezzi l’amarezza, ma esercitandosi nello stupore. Chi si stupisce ama senza cupidigia: è nella gioia. Chi si stupisce, cammina in pace, scorgendo verità e bellezza versata a profusione da Dio nel creato e nel cuore della gente. Chi si stupisce è nella gioia, perché sa che saper gioire dei tanti doni di Dio sconfina con l’adorare.