Evagrio Pontico

SULLA PREGHIERA

Istruzioni per acquietare la mente e risvegliare il cuore

«La preghiera è il germoglio della mitezza e della calma. La preghiera è il germoglio della gioia e della gratitudine. La preghiera è l’antidoto alla tristezza e allo scoraggiamento»: ecco i doni e i frutti dolcissimi che attendono chi prega. In questo bellissimo testo, Evagrio Pontico ci invita a cogliere e gustare tali frutti, dando precise e fondamentali indicazioni per giungere alla preghiera vera e spirituale. I suoi capitoli, tuttavia, spaziano su numerosi argomenti: dalla lotta alle tentazioni all’allontanamento dei pensieri molesti o malvagi, dalla pratica delle virtù alla liberazione dalle passioni, dall’amore per Dio alla contemplazione divina, l’Autore dispensa consigli e istruzioni per un autentico e profondo itinerario spirituale, utili, tuttavia, anche a chi voglia semplicemente praticare un cammino meditativo e una vita «buona» per sé e per gli altri. In questa edizione si è cercato di non appesantire l’opera con apparati di note e spiegazioni «tecniche», se non il minimo indispensabile per renderla più comprensibile, ma si è scelto però di presentare anche il testo greco per coloro che fossero interessati a un approfondimento.

Evagrio Pontico, in (latino: Evagrius Ponticus, in greco: Εὐάγριος ὁ Ποντικός) (Ibera nel Ponto, 346; † Egitto, 399), è stato un monaco e scrittore ecclesiastico turco, appartenente alla cerchia dei Cappadoci. Rielaborò in modo autonomo il patrimonio di idee mistiche di Gregorio di Nissa, formulando la terminologia dell'ascetica e della mistica greca in uso fino al medioevo. Ordinato lettore da Basilio il Grande e diacono da Gregorio Nazianzeno visse una sconvolgente vicenda amorosa. Dapprima si ritirò a Gerusalemme presso Rufino poi si trasferì nel deserto egiziano di Nitria, presso San Macario, dove condusse una intensa vita di preghiera di studio e di penitenza fino alla morte. Evagrio scrisse molto, quasi sempre in forma di aforismi e sentenze sull'esempio della letteratura filosofica. Prese l'abitudine di riunire le sue sentenze in gruppi di cento, le Centurie appunto, inaugurando così un tipo di composizione che avrà lunga vita nella tradizione bizantina. Le sue opere coinvolte nella condanna contro Origene sono andate in massima parte perdute nell'originale greco. Alcune sono pervenute in traduzione siriaca e armena.
L'opera principale di Evagrio si intitola Problemi gnostici ed è composta di sei centurie. In essa risulta evidente l'origenismo di questo pensatore che ripropone i temi fondamentali della cosmologia e dell'antropologia di Origene.

Edizioni Appunti di Viaggio (2014)· ISBN: 9788887164824 · cm 11,5x16,5 · pp. 142 · € 15,00

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